L' ORGANIZZAZIONE DELL' AMBIENTE DI LAVORO: L'ETERNA LOTTA TRA ORDINE E DISORDINE





Se una scrivania disordinata è segno di una mente disordinata,  di cosa sarà segno allora una scrivania vuota? – Albert Einstein


Lavorare in ufficio pone tutti noi sotto la lente d’ingrandimento dei nostri colleghi.
È inevitabile che alcune nostre abitudini finiscano per essere rapidamente notate da chi ci circonda, portando a dei giudizi negativi o positivi. Uno dei principali elementi di distinzione tra colleghi è la 
scrivania. 
C’è soprattutto chi la tiene in perfetto ordine e chi invece appartiene alla linea di pensiero del: nel mio caos c’è un preciso ordine.

Queste persone si ritrovano a fare i conti con una scrivania a dir poco disordinata che non crea loro alcun tipo d’ansia. Posta sotto lo sguardo attento dei colleghi, questa abitudine può scatenare però dei giudizi negativi. Una postazione caotica non è ovviamente sintomo di un cattivo dipendente, tuttavia potrebbe dare l'idea di una persona poco coscienziosa, poco rispettosa dello spazio che condivide con altre persone e potrebbe portare ad un basso gradimento nei confronti dei colleghi. 

Molti studi hanno dimostrato che il disordine è terreno fertile per sviluppare una sana dose di creatività. Tanti personaggi geniali erano per lo più disordinati.

Diciamo che, come in ogni cosa, c'è una sana via di mezzo. Nel momento in cui si richiede una maggiore libertà di pensiero per aprire nuove strade e arrivare a idee originali, può essere utile preoccuparsi meno delle convenzioni.Quindi via libera a una confusione di carte, post-it, scarabocchi e tazze di caffè sulla scrivania per computer. (ma alla fine del processo creativo sarebbe buona regola ridare un aspetto umano alla postazione).

Diciamo che di norma in un ufficio "tradizionale" (non agenzie creative o di sviluppo idee) bisogna pensare anche all’impressione che facciamo sugli altri – colleghi, capi e clienti che passano dal nostro ufficio. Una scrivania piena di scartoffie darà l’idea di un lavoratore molto impegnato. Dall’altro lato, se a questo si aggiunge il caos di cancelleria e oggetti vari, oltre alle briciole del pranzo consumato in fretta restando sulla sedia da ufficio, il risultato sarà poco professionale: rischia di farci apparire pigri e poco precisi nello svolgimento dei nostri compiti.

Chi lavora a contatto con il pubblico o cura le relazioni con i clienti faccia a faccia dovrà soprattutto curare l’aspetto dell’ufficio, evitando una scrivania disordinata e un caos poco rassicurante.

Com’è la tua scrivania o tavolo di lavoro?
Lasci che fogli, documenti, cartacce e pubblicità si accumulino sulla scrivania, oppure ci tieni a collocare subito ogni oggetto al suo posto?

Se sei tu il titolare dell'azienda, riesci a dare il buon esempio ai tuoi dipendenti con un ufficio/scrivania ordinata e organizzata?









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